Frutta: come inserirla tra i pasti?
Il consumo di frutta è raccomandato in almeno tre porzioni giornaliere. In questo modo assicuriamo al nostro organismo il giusto apporto di fibre, vitamine e sali minerali. All’interno della nostra dieta settimanale è importante variare il consumo di frutta di stagione. Da mangiare nel giusto grado di maturazione, ben lavata e possibilmente con la buccia.
I momenti della giornata in cui possiamo mangiare frutta sono vari. Colazione e merende, mattutine o pomeridiane, sono le occasioni più indicate. Quando siamo a stomaco vuoto, infatti, l’organismo è più ricettivo nei confronti di tutti i preziosi nutrienti contenuti nella frutta.
Proprietà e benefici della frutta
Alcuni benefici sono immediati. Il fruttosio ci aiuta a sentirci subito più concentrati ed energici, senza causare picchi glicemici, e l’acqua ci aiuta a reidratarci. Per prolungare il senso di sazietà e favorirne la digestione, possiamo abbinare il consumo di frutta a quello di cereali integrali o a latticini, come latte, ricotta e yogurt.
Il consumo di frutta a fine pasto è stato spesso additato come il principale responsabile di una cattiva digestione. Quando il pasto è correttamente bilanciato e non abbiamo problemi di intestino infiammato o irritabile, non c’è motivo di evitare l’associazione della frutta ai pasti principali qualora sia gradita.
Un’eccessiva fermentazione, e il gonfiore che ne deriva, si presenta quando consumiamo la frutta alla fine di un pasto troppo ricco di carboidrati complessi, proteine e grassi. La digestione dell’intero pasto in sé infatti richiede un tempo e un impegno maggiore per stomaco e intestino.
Nel caso in cui si stia seguendo un regime a basse calorie o si sia affetti da diabete, si dovrà prestare attenzione a non introdurre frutti troppo zuccherini, come cachi e banane. Oppure a non abbinare la frutta a una porzione troppo abbondante di pasta, pane, riso o patate.
Possiamo cominciare il pasto con una mela, una pera, una prugna o un paio di mandarini. Questo permette di dissetarci e proteggere le pareti dell’apparato digerente con fibre e antiossidanti. Oppure possiamo concludere un pasto a base di carne o pesce fresco o in conserva con dell’ananas fresco, un’arancia o un pompelmo. Gli enzimi contenuti in essi favoriscono la digestione delle proteine.
Via libera anche al kiwi, un concentrato di vitamina C, E, potassio e magnesio, ai frutti rossi e a tutti gli agrumi. Per il loro contenuto in vitamina C, svolgono un ruolo fondamentale nel processo di assimilazione del ferro.