Cucina marocchina: un viaggio tra i sapori di Marrakech
È inizio Giugno, periodo di Ramadan.
Scegliamo di trascorrere un lungo weekend nella magica Marrakech. Nessuna di noi Pinktrotters è mai stata nella capitale del Marocco, e siamo tutte accomunate dalla passione per i cibi locali e dunque curiose di provare la famosa cucina marocchina.
Ci prepariamo a questa nuova avventura documentandoci sui migliori posti autentici dove poterla assaggiare, dalla colazione agli spuntini street food, alla cena.
La cucina marocchina si presenta come estremamente saporita, ricca di spezie e ingredienti che si mescolano e arrivano agli occhi e alle narici in modo preponderante, prima del palato che spesso viene pizzicato da ingredienti piccanti.
Aglio e cipolla sono presenti in molte ricette tradizionali, nella loro semplicità di realizzazione e schiettezza di sapori.
La cucina marocchina è speziata, colorata, ma soprattutto non è solo cous cous.
Si caratterizza per il suo mix unico di profumi, sapori e ingredienti, intensi e particolari. Molti aromi utilizzati hanno origine orientale e donano ai piatti un tocco assolutamente unico. La cucina marocchina è un mondo da scoprire, avventurandosi alla scoperta dei ristoranti dislocati nelle varie zone della città, soprattutto nella Medina.
Vi consigliamo di organizzare un vero e proprio tour gastronomico, alloggiando in uno dei tipici Riad nella parte più antica della città, e lasciarvi incantare dagli odori, dal sapore di spezie uniche e dalle innumerevoli qualità della cucina di strada di Marrakech.
Noi abbiamo scelto il nostro Riad soprattutto in base ai consigli di altri viaggiatori che prima di noi ne hanno assaggiato la colazione che offriva, per noi fondamentale momento per iniziare al meglio la nostra avventura nord-africana. Lo abbiamo fatto su una splendida terrazza dipinta di color mattone al sole, sedute su cuscini ricamati, attorno a tavolini di legno decorati con piastrelle di ceramica colorata, arricchiti di ciotoline dalle forme diverse, bicchierini di vetro e argento per il the caldo alla menta e posate di ceramica intagliate.
Durante la giornata invece si possono esplorare e gustare i ristoranti nella zona della Medina, la gastronomia di rue Mouassine fino ai chioschi e alle bancarelle di piazza Djemaa El Fna, dove trovare le sarde marinate con il prezzemolo, lo zenzero, il sale e il limone, gustosi spiedini o il tipico kebab. Molto saporite anche le ricche insalate, da mangiare ammirando le architetture di Marrakech, comodamente seduti su una panchina.
L’universo della cucina marocchina è tutto da scoprire, gustandone i piatti tradizionali, per una vacanza da leccarsi letteralmente i baffi.
A colazione vi consigliamo di provare il Baghrir.
Questo piatto viene anche definito “crêpes mille trous”, ovvero, crêpes mille buchi, data la sua superficie interamente bucherellata. Viene realizzato mescolando acqua, farina, semola e lievito. Burro e marmellata rendono il pasto ancora più gustoso, insieme ad un succo d’arancia.
A pranzo non potete non provare il tipico Couscous.
Unendo acqua e semola nasce questo tradizionale piatto unico della cucina marocchina, leggero e gustoso. Questi due ingredienti vengono lavorati fino a formare dei granelli che vengono poi accompagnati da verdure, ceci e dal “Ras el Hanout”.
In tutto il Nord Africa se ne consumano grandi quantità e l’accompagnamento prediletto è a base di verdure, carne di agnello o montone e brodo. Si aggiunge una salsa piccante detta harissa a base di peperoncino, olio e aglio.
Per cena la Tanjia.
La Tanjia è un altro piatto iconico della cucina marocchina: agnello, cumino, Ras el Hanout, zafferano, limone candito, burro e olio. Gli ingredienti vengono mescolati e cotti nella tanjia, una pentola di terracotta, al fuoco dello stesso forno a legna che si usa per scaldare gli hammam.
Un simpatico aneddoto: tradizione vuole che a cucinare la tanjia siano gli uomini. Gli artigiani, i colleghi d’ufficio o gli studenti, la preparano regolarmente per pranzare insieme, preferibilmente all’aperto, magari sotto l’ombra di un arancio, nei giardini della città. È un momento di legame molto stretto, confidenziale, forse un po’ “maschilista“, paragonabile al nostro aperitivo dopo lavoro o la cena intima di coppia.
È un piatto che rispecchia la città e ai suoi abitanti; allo stesso tempo elaborata e leggera, speziata e dolce, rustica e raffinata. Come Marrakech, è un piatto che necessita di tutto il suo tempo e non è consigliata alle persone che hanno fretta.
La Zuppa Harira.
Questa zuppa, realizzata con un mix di ceci e verdure, viene cucinata e mangiata durante il Ramadan in tutte le case e ne è anche un po’ il simbolo. Si può realizzare in diverse modalità: chi ci aggiunge alla fine una pasta liquida fatta a base di lievito madre e acqua, chi solo farina diluita e chi ci fa cuocere alla fine i doudia, una specie di pasta finissima e corta, simile ai nostri capellini spezzati.
La Harira è dunque cibo per lo stomaco e per l’anima, sempre accompagnata da datteri, fichi secchi e biscotti al miele confezionati solo in quell’epoca.
Dulcis in fundo… Corni di Gazzella.
Sono dei dolcetti tipici della pasticceria marocchina, spesso presenti nei pranzi di nozze in Marocco. Si realizzano con pasta di mandorle ed essenza di fiori d’arancio ed è caratteristico soprattutto per la tipica forma che richiama le corna di una gazzella.
Vengono serviti con il tipico tè alla menta, anche al vostro arrivo nel riad che vi ospita, come segno di benvenuto.
E allora benvenuti in questa terra magica dove godrete delle delizie della cucina marocchina!